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Era dotata, inoltre, di colletto azzurro, con bordo costituito da una serie di segmenti bianchi, e scollo con abbottonatura a bottone unico, la cui paramontura, in tessuto bianco, restava visibile anche a colletto abbottonato, maglia della juve per via del particolare taglio dello scollo e per l’utilizzo di un occhiello ad anello. Per le stagioni 1980-1981, 1981-1982, e 1983-1984, venne utilizzato il medesimo modello di divisa: la maglia, totalmente azzurra, prevedeva uno scollo a «V», arricchito da tre righini bianchi discostati dal bordo esterno; la stessa trama era prevista per i polsini. Per la stagione vera e propria, invece, vennero realizzate tre tipologie di maglia per le gare casalinghe, identiche nel design a quella dell’annata precedente (tinta unita, scollo a «V» e colletto), ma che differivano tra loro per le caratteristiche dei materiali utilizzati: oltre alla versione in maglina, infatti, furono realizzate due versioni della casacca in raso, una lucida e l’altra opaca. Le maglie delle stagioni 1966-1967, 1967-1968 e 1968-1969, invece, videro, per la prima volta, la comparsa del colletto azzurro, che, così come i polsini o le estremità delle mezze maniche, era ornato da due righini (1966-1967) o da un righino (1967-1969) di colore bianco. Girocollo e polsini erano blu, il colletto era bianco, così come i calzoncini che a destra recavano, in blu, il numero di maglia.

I calzoncini bianchi recavano, sulla destra, una striscia azzurra, alla base della quale era collocato il logo del club. 1987-1988. In particolare, la maglia di tale stagione, in virtù dei successi in campionato e in Coppa Italia ottenuti l’anno precedente, era caratterizzata dalla presenza della patch dello Scudetto e di quella della Coppa Italia: la prima era cucita sul lato sinistro, mentre la seconda era cucita a destra, al di sotto del logo dello sponsor tecnico; il logo del club, invece, era collocato sulla manica destra della casacca. Sullo sfondo della maglia 1996-1997, invece, comparve il logo del club, che occupava l’intero torace della jersey, a questo, poi, si sovrapponeva una fascia che riproduceva un motivo – azzurro (tre differenti tonalità) e bianco – ispirato al logo dello sponsor tecnico. Le maniche, invece, avevano un motivo composto da strisce di larghezze differenti con sfumature di varie tonalità d’azzurro. L’altra versione della maglia, invece, era totalmente azzurra e, dunque, priva di inserti bianchi, inoltre, era contraddistinta da uno scollo a «V» e provvista di colletto; anche in questo caso, alla casacca, erano abbinati calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. Il colletto, lo scollo a «V» e le estremità delle mezze maniche erano azzurre con un doppio bordo, bianco e blu scuro (nella versione a manica lunga, il polsino era azzurro).

Negli anni sessanta o, quantomeno, per la maggior parte del decennio, la «prima maglia» della compagine partenopea rispettò il format «azzurro, con risvolti di colletto e maniche in bianco»; sebbene, per motivi scaramantici, il grosso delle gare della stagione 1964-1965 fu giocato con la «divisa di cortesia». In punta allo scollo, era cucito un piccolo scudetto bianco recante una versione non canonica del logo del club, ai piedi della quale, era riportato l’anno «1926». Una versione, realizzata in tessuto a costine, era munita di colletto che prevedeva un taglio a «V» centrale, colletto e polsini, inoltre, erano ornati da una striscia bianca non aderente ai bordi esterni; completavano la divisa, infine, calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. I calzettoni, infine, erano azzurri e recavano, in bianco, il logo del club. Nonostante fosse cambiata, per la stagione 1984-1985, l’azienda di abbigliamento sportivo fornitrice delle divise da gioco, il design della jersey rimase sostanzialmente invariato rispetto all’annata precedente: maglia a tinta unita, sia lo scollo a «V» sia i polsini in azzurro con tre righini bianchi, calzoncini bianchi e calzettoni, inclusi i risvolti, azzurri. La copertina è caratterizzata dall’immagine iconica del famoso calciatore in rovesciata, storico simbolo delle collezioni “Calciatori”, con un grande numero 60 dorato su un muro tricolore.

Si trova in piazza Antinori in prosecuzione di via de’ Tornabuoni ed è la massima espressione del sobrio ed elegante barocco fiorentino, un periodo della storia artistica della città spesso poco noto al grande pubblico, che qui si esprime in tutta la sua solenne compostezza. Quanto ai calzoncini, questi erano bianchi, sul lato destro recavano il logo del club, mentre, sul lato sinistro, erano presenti una serie di figure geometriche, in azzurro e blu, che andavano a comporre un grande triangolo, affiancato, nella parte superiore, da due trapezi isosceli capovolti. La casacca dell’anno successivo, invece, aveva due strisce blu scuro bordate di bianco che correvano lungo spalle e maniche. I polsini della manica lunga, invece, maglia roma 25/26 rispecchiavano lo stile del colletto. Performance top, stile leggero e materiali riciclati. A partire dalla stagione 1969-1970, fece la sua ricomparsa lo scollo a «V»: le nuove maglie erano totalmente azzurre, salvo uno spesso rigo bianco che, distaccandosi dai bordi, incorniciava collo e polsini (ovvero estremità delle mezze maniche). La vittoria dell’incontro e, più tardi, della competizione europea, fecero sì che la scaramanzia, ancora una volta, avesse la meglio e il marchio del partner commerciale rimase bicromatico per altre due stagioni, ovvero fino alla scadenza del contratto di sponsorizzazione.